È tornato centrale nel dibattito pubblico il regionalismo differenziato: una questione cruciale per gli esiti che potrà produrre sulla coesione politica, sociale ed economica di un Paese nel quale il dualismo territoriale Nord/Sud non è mai stato superato. La questione merita, per questo, molta cautela: occorre prestare attenzione, da un lato, a non demonizzare quel diritto alle diversità che il riconoscimento costituzionale delle autonomie comporta e, dall’altro, a non sottovalutare i rischi di disgregazione sociale che un percorso non governato verso l’autonomia differenziata potrebbe implicare. Prima di avviare quel percorso, pertanto, sarebbe ragionevole preoccuparsi di conoscere la macchina amministrativa che dovrà affrontarlo.